Le architetture a microservizi stanno diventando il nuovo standard
per la creazione di software complessi e scalabili.
Ma cosa sono? Lo sviluppo a microservizi è un
approccio per implementare e organizzare l’architettura di
software complessi che si basa sulla suddivisione dei compiti che
lo stesso software deve eseguire. In pratica il software viene
diviso in servizi indipendenti di piccole
dimensioni che comunicano tra loro tramite API ben definite.
Queste singole componenti sono poi orchestrate e controllate da
funzioni dette cloud functions .
Introdurre questa tecnologia è fondamentale per scalare e sviluppare applicazioni in modo più rapido e semplice, riducendo tempi di sviluppo, migliorando la gestione del software e permettendo di velocizzare l'innovazione dei processi.
Grazie a dei container o a strumenti come Docker , i nostri software a microservizi riescono ad essere compatibili con qualunque ambiente di lavoro: mobile, windows, linux e mac.
Le piattaforme a microservizi sono la soluzione ideale quando è importante creare servizi scalabili e che possono essere raggiunti da un numero alto di utenti nello stesso istante. A scalare ci pensa il cloud e lo fa immediatamente.
Grazie alla suddivisione in servizi, ognuno dei quali indipendente, e grazie all'utilizzo di tecnologie come Docker si ottiene la massima integrazione possibile con sistemi già esistenti. Facilità e velocità di implementazione mai viste quando si tratta di aggiungere funzionalità.
Andare sul cloud significa evitare disservizi e non gestire la parte sistemistica dell'infrastruttura ma anche maggior sicurezza e difesa contro attacchi malevoli.
Le architetture monolitiche, o architetture tradizionali, sono
strutture software o piattaforme in cui tutti i processi sono
strettamente collegati tra loro e vengono eseguiti congiuntamente.
Se un processo dell’applicazione monolitica si trova ad affrontare
un picco nella richiesta, è necessario
ridimensionare l'intera architettura.
Inoltre, aggiungere o modificare una funzionalità
nell’applicazione monolitica è molto complesso:
essendo i processi dipendenti tra loro si dovranno analizzare le
basi del codice e successivamente capire se un cambiamento
all'interno del flusso possa portare ad un errore che si propaga
nei processi successivi. La complessità nel modificare o
nell'aggiungere funzionalità porta il software a diventare
obsoleto nel tempo in quanto sarà sempre
più difficile lavorarci sopra, fino a quando non
si prende la decisione drastica di ricrearlo da zero.
Se si cercano flessibilità e continue integrazioni, scegliere di
costruire un'architettura monolitica non è la soluzione da
intraprendere.
L'idea che si trova alla base rappresenta un ulteriore rischio per
l'affidabilità dell’applicazione: poiché la presenza di numerosi
processi dipendenti e strettamente collegati aumenta l’impatto di
un errore in un singolo processo.
L'architettura basata su microservizi, essendo un’applicazione
costituita da componenti indipendenti,
supera questi punti critici.
I microservizi comunicano tra di loro attraverso un’interfaccia
ben definita che utilizza API.
I microservizi possono riprodurre un processo aziendale o
addirittura un sottoinsieme di esso e ogni microservizio esegue
una sola funzione alla volta.
Rendendoli indipendenti tra di loro, ciascun microservizio può
essere
aggiunto, aggiornato, distribuito e ridimensionato
per rispondere alla richiesta di picchi di utenze oppure a nuove
necessità.
Il nostro team è pronto a mettere a tua disposizione tutte le nostre esperienze e conoscenze per la miglior riuscita del tuo prossimo lavoro.
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