IT ITIn questo periodo sentiamo continuamente parlare di PNRR, transizione 4.0 e credito d’imposta. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza punta a fronteggiare il post pandemia attraverso investimenti ed iniziative rivolti a molti settori strategici. Al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati, l’Italia si troverà a gestire complessivamente più di 200 miliardi di euro (tra PNRR e ulteriori fondi stanziati). Oltre 40 miliardi sono destinati alla missione della digitalizzazione. Anche il settore dell’IA viene quindi toccato da vicino.
In questo contesto, il governo italiano ha elaborato un ulteriore piano strategico collegato al PNRR, per trattare in maniera verticale l’ambito dell’IA: il Programma Strategico per l’Intelligenza Artificiale in Italia.
Nel documento il governo si pone l’obiettivo di portare a compimento, entro 3 anni, 24 politiche atte a potenziare il sistema dell’IA. Si tratta di traguardi ambiziosi, quanto necessari, per un paese in cui solo il 22% circa di aziende implementano soluzioni di IA (percentuale che scende ulteriormente a seconda del settore).
I principi guida del programma sono i seguenti: trasformare l’Italia in un polo all’avanguardia nella Ricerca e Sviluppo in ambito IA, anche per quanto riguarda la pubblica amministrazione, rinnovare i processi produttivi, sempre in maniera attenta, inclusiva e sostenibile. Far sì, inoltre, che i programmi di sviluppo siano coordinati e armonizzati con il percorso di sviluppo di tutta l’Unione Europea.
Per raggiungere i suddetti obiettivi si punta principalmente su diverse linee di intervento, ad esempio promuovere lo sviluppo del talento in ambito IA e le iniziative di ricerca, incentivare altresì l’adozione dell’Intelligenza Artificiale nei settori produttivi.
Una delle misure poste a sostegno di questi obiettivi è il Credito d’Imposta Innovazione Digitale 4.0, con il quale il MISE mira a sostenere le imprese che credono nel digitale ed investono nella trasformazione tecnologica, scommettendo sul futuro.
Il credito di imposta è aumentato a seguito del Decreto Aiuti n. 50/2022. È ora pari al 50% della spesa sostenuta per gli investimenti in beni immateriali 4.0, compresa un’ampia gamma di soluzioni di Intelligenza Artificiale (vi possono rientrare anche i progetti su misura). Le agevolazioni previste rappresentano una buona occasione per avvicinare il mondo dell’Intelligenza Artificiale alle PMI, permettendo a queste ultime di creare nuovo valore, incrementando notevolmente la competitività.
Il credito riguarda gli investimenti effettuati nel 2022. Per quelli già fissati entro fine anno, la data dell’investimento si prolunga fino al 30 giugno 2023. Il limite massimo di spese ammissibili è pari ad 1 milione di euro.
È importante ricordare che l’agevolazione si rivolge a tutte le imprese residenti sul territorio nazionale, indipendentemente da dimensione, settore e natura giuridica.
Inoltre, per gli imprenditori è rilevante sapere che il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione IRAP.
La procedura da seguire per accedervi è abbastanza snella: è sufficiente compilare un apposito modulo di comunicazione (presente sul sito del MISE), con dati e spese, presentare poi un F24 telematico, per portare in compensazione il credito, accompagnato da una perizia tecnica o un attestato di conformità rilasciato da un ente accreditato.
Dettagli aggiuntivi sono presenti sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico.
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Executive & Marketing Assistant in Aidia, laureata in Strategie della Comunicazione Pubblica e Politica, amante della natura e di tutto ciò che può essere raccontato.
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