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24 ottobre 2025

Legge 132/2025: IA e responsabilità per le aziende

La nuova normativa italiana sull'intelligenza artificiale: principi, obblighi, responsabilità e opportunità per imprese e professionisti

La Legge 132/2025, entrata in vigore il 10 ottobre 2025, rappresenta un passaggio fondamentale per il modo in cui imprese, enti pubblici e professionisti italiani devono integrare e gestire l’intelligenza artificiale. Non si tratta solo di principi etici generali, ma di un insieme organico di norme che introduce obblighi concreti, responsabilità penali e amministrative, e un sistema rigoroso di gestione interna. Con questa legge il nostro paese si allinea al Regolamento UE 2024/1689 (AI Act) mettendo al centro la persona, perché la tecnologia resti uno strumento al servizio dell’uomo, rispettando i suoi diritti fondamentali e accompagnando un’innovazione sicura e responsabile.


Quali sono i principi chiave della legge 132/2025?

Questa legge rappresenta il primo grande intervento organico sull’IA in Italia e si fonda su principi essenziali che garantiscono un equilibrio tra innovazione tecnologica e tutela sociale:

  • Centralità della persona: l’IA deve affiancare e supportare l’attività umana, senza mai sostituirne completamente il giudizio o la responsabilità, specialmente in settori delicati come la sanità, la giustizia e il lavoro. La tutela della dignità e dei diritti delle persone è prioritaria.

  • Trasparenza: le aziende devono spiegare in modo chiaro e comprensibile come utilizzano l’IA, soprattutto nei confronti dei lavoratori coinvolti nei processi aziendali. Questo favorisce un clima di fiducia e previene discriminazioni legate all’uso degli algoritmi.

  • Sicurezza e cybersicurezza: la protezione del sistema informatico e del ciclo di vita dei dati è una condizione imprescindibile. Le imprese devono seguire le indicazioni dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale per difendersi da attacchi e vulnerabilità.

  • Protezione dei dati personali: la legge integra il GDPR, imponendo strette regole per il trattamento, la raccolta e la conservazione dei dati usati dall’IA, con particolare riguardo alla provenienza lecita di tali dati e al diritto di scelta degli interessati.

  • Inclusione e accessibilità: oltre agli aspetti tecnici, il testo promuove la formazione digitale, garantisce l’accessibilità anche alle persone con disabilità e sostiene la parità di genere e le pari opportunità nel digitale.

  • Sovranità digitale: per difendere la sicurezza nazionale e la competitività, il legislatore incentiva la localizzazione di data center e servizi cloud sul territorio italiano.

Questi principi si traducono in obblighi stringenti, che coinvolgono direttamente la gestione e la responsabilità aziendale. Questi principi diventano obblighi tangibili, che coinvolgono direttamente la gestione e le responsabilità di imprese e pubblica amministrazione.

Governance aziendale e supervisione umana: un nuovo approccio strategico

Fra le novità più importanti, la legge impone alle aziende di costruire una governance interna dedicata ai sistemi IA, molto più che una mera formalità:

  • Devono essere chiaramente definiti ruoli e responsabilità per la gestione dei rischi legali, tecnologici e sociali legati all’IA, con team specializzati in compliance e monitoraggio.

  • Vanno adottate procedure rigorose di valutazione, test e aggiornamento continuo degli algoritmi, per minimizzare rischi operativi, etici e sociali.

  • È obbligatorio effettuare audit periodici e mantenere una documentazione precisa che certifichi ogni passaggio dei processi decisionali automatizzati.

  • Non meno importante è la formazione continua di dipendenti e manager, per sviluppare competenze digitali aggiornate e diffondere una cultura della sicurezza.

La governance così concepita non solo riduce potenziali rischi e contenziosi, ma migliora la qualità delle decisioni prese con supporto IA e infonde maggiore fiducia in clienti, investitori e partner. Parallelamente, il principio di “Human-in-the-Loop” viene sancito come essenziale: le decisioni importanti, soprattutto in settori sensibili, devono sempre prevedere la supervisione di un operatore umano. L’IA deve essere uno strumento di supporto e non un sostituto totale. Questo assicura responsabilità, valutazioni critiche e mantiene la trasparenza.


Perché è importante la sovranità digitale e come si gestiscono i dati?

La legge dedica grande attenzione a difendere la sovranità digitale, promuovendo la localizzazione di data center e servizi cloud in Italia per offrire maggior controllo sulle infrastrutture strategiche. In parallelo, sono stabilite regole precise per la gestione della filiera dati:

  • Ogni dato usato per addestrare gli algoritmi deve provenire da fonti lecite e documentate.

  • È necessaria la completa tracciabilità dei dati, con registrazioni puntuali di ogni fase del loro utilizzo.

  • I titolari dei dati hanno il diritto di opporsi all’impiego dei propri contenuti nell’addestramento degli algoritmi, rafforzando la protezione individuale.

La mancata osservanza di questi requisiti può portare a sanzioni pesanti, oltre a danneggiare gravemente reputazione e competitività.


Responsabilità penale e amministrativa: nuova attenzione alla sicurezza e all’etica

Un aspetto molto rilevante riguarda le responsabilità penali e amministrative associate all’uso dell’IA. In particolare:

  • La legge introduce nuovi reati legati alla mancata adozione o aggiornamento delle misure di sicurezza necessarie per evitare rischi nel lavoro con sistemi IA.

  • La diffusione illecita di contenuti manipolati o generati tramite IA (ad esempio deepfake) è punita con pene detentive da 1 a 5 anni.

  • Sono previste aggravanti specifiche per reati commessi utilizzando strumenti IA, allargando il campo di responsabilità anche alla manipolazione di mercati e diritti politici. Queste norme rappresentano un forte stimolo per le aziende a dotarsi di strumenti rigorosi per la gestione dei rischi e a promuovere una cultura interna di responsabilità e conformità.


Diritto d’autore e creatività umana nell’era digitale

La normativa affronta anche il tema delicato della proprietà intellettuale:

  • Le opere generate con il supporto dell’IA possono essere tutelate solo se presentano un reale contributo creativo umano, non limitato a operazioni automatiche.

  • L’uso di contenuti per l’addestramento degli algoritmi è regolamentato per garantire che gli autori possano decidere se e come utilizzare i propri dati.

Questo permette di proteggere la creatività umana, tutelare gli autori e mantenere un equilibrio tra automazione e originalità.


Come cambia la cultura digitale e quali sono le opportunità?

La legge non si limita a dettare regole tecniche, ma punta a un cambiamento culturale ampio e partecipato:

  • Prevede programmi di formazione per lavoratori, professionisti, studenti e cittadini, per diffondere competenze digitali e coscienza sui rischi e opportunità.

  • Promuove l’accessibilità delle tecnologie anche per persone con disabilità, sostenendo al tempo stesso la parità di genere e le pari opportunità.

  • Incentiva investimenti e partnership pubblico-privato per creare un ecosistema innovativo e responsabile, capace di unire tecnologia e sostenibilità sociale.

Nonostante l’impegno richiesto per l’adeguamento, la Legge rappresenta un’opportunità strategica per le aziende che sapranno trasformare la compliance in un vantaggio competitivo:

  • Potranno rafforzare la fiducia di clienti, partner e investitori, distinguendosi per trasparenza e responsabilità.

  • Avranno accesso a incentivi pubblici e programmi dedicati a start-up e PMI impegnate nell’innovazione digitale.

  • Riusciranno a gestire meglio i rischi legali e reputazionali, evitando sanzioni e danni.

Il ritorno in termini di reputazione e capacità innovativa sarà decisivo in un mercato digitale sempre più competitivo e regolamentato.

Un futuro digitale umano, sicuro e inclusivo

La Legge 132/2025 segna l’inizio di una nuova fase per l’IA in Italia, posizionando il paese tra i protagonisti europei di una regolamentazione attenta alle persone e allo sviluppo sostenibile. Le imprese e i professionisti devono cogliere questa sfida con rapidità e consapevolezza, rinnovando modelli organizzativi e culturali. Solo così sarà possibile costruire un ecosistema digitale sicuro, trasparente ed etico, in cui la tecnologia accompagna le persone verso un futuro di crescita inclusiva e innovativa.


Fonti:

Marta Magnini

Marta Magnini

Digital Marketing & Communication Assistant in Aidia, laureata in Scienze della Comunicazione e appassionata delle arti performative.

Aidia

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